"Lo scheletro che balla" (The coffin dancer, 1998) di Jeffery Deaver è un libro che rende partecipi della storia sin dal primo capitolo, sin dalle prime righe. Come qualsiasi giallo che si rispetti i personaggi sono presentati passo dopo passo, capitolo per capitolo. Veniamo a conoscenza di nuovi particolari sulla loro vita solo al momento giusto, e mentre il lettore vi si concentra, scattano i colpi di scena, gli eventi proseguono, e ci rivelano altre verità, e altra suspense.
Dopo un prologo "leggero" che prende il lettore alla sprovvista pur essendo abbastanza prevedibile, fa la sua comparsa nella scena la raffinata mente del criminalista tetraplegico protagonista della serie, Lincoln Rhyme. Da lì in poi, grazie all'aiuto dell'assistente Amelia Sachs, il racconto diventa una lotta psicologica tra il criminalista e il criminale, fra astuzia e inganno, fra momenti di pianificazione e scene di azione.
L'assassino determinato e spietato emerge dal passato di Rhyme, assoldato da un sindaco coinvolto in un traffico d'armi, per uccidere. Tra i testimoni del commercio illegale nel suo mirino compare Percey Clay, appassionata di volo e direttrice di una compagnia aerea, pronta a tutto pur di non farla fallire, perfino rischiare la vita con lo Scheletro che balla. Deaver è capace di ogni astuzia nei suoi romanzi: ciò che veniva dato per scontato prende senso e poi lo perde di nuovo; viceversa vecchie opinioni o indagini entrano improvvisamente in relazione, sembrando cruciali, poi si rivelano inutili; chiunque può scomparire dalla scena o morire improvvisamente, perfino l'assassino. Deaver però usa il suo tocco d'artista: crea personaggi lucidi, reali, li caratterizza in modo cristallino, ne delinea paure, ansie, emozioni, reazioni ma soprattutto modo di pensare e interessi nella vita.
In questo modo, anche se non si è interessati al cielo, mettersi nei panni di Percey e capire ciò che prova e cosa diventa in volo, quanto tiene al suo aereo e come non potrebbe mai vivere senza di esso, diviene facile a tal punto che leggendo il libro, si diventa ora una Percey, i cui 10 km di altezza in volo la liberano dai problemi; ora un'Amelia, patita della velocità e delle pistole; ora un Rhyme alla ricerca di un modo per dare scacco matto allo Scheletro con tutte le proprie risorse. Un tetraplegico nelle mani di questo autore diventa la mente del reparto criminologico, capace di controllare e monitorare la situazione anche senza possedere più alcuna qualità fisica.
Lo Scheletro, Rhyme, Percey, Amelia e tutti gli altri personaggi coniugano buone proprietà, competenza e qualità come difetti, paure, abitudini sgradevoli ed errori, e questa descrizione realistica li rende più umani, verosimili e distinti: ognuno ha un motivo per agire o non agire, per quanto possa sembrare impossibile o sbagliato.
Il lettore non è indotto a immedesimarsi in nessuno dei personaggi in particolare, come normalmente accade per un romanzo, ma ne segue le vicende e ne raccoglie i pensieri e i movimenti, atti alla completezza e alla complessità del libro. Mentre la narrazione degli eventi prosegue inesorabile e il tempo stringe incombendo sulla coscienza dei personaggi, il racconto si svolge in soli quattro giorni di tempo, nei quali Rhyme e lo Scheletro si affrontano in una delle battaglie più intense svoltesi in segreto nella Grande Mela.
Un libro dove bene e male non esistono, dove il punto di vista del narratore, che non giudica i suoi personaggi, si sposta tuttavia oscillando tra la mente perversa dell'omicida, fino allo studio di Lincoln, per poi passare ai pensieri ambiziosi di Amelia nei confronti del suo capo, per raggiungere Percey e la sua compagnia aerea. Ognuno di loro ritrae scene di frenetica azione come le proprie sensazioni e pensieri, sempre secondo l'attimo. L'inesorabile conto alla rovescia e il ritmo teso e avvincente non possono che prospettare il colpo di scena finale.
Un libro che non si accontenta di essere un semplice giallo o un poliziesco, vuole sorprendere in base alle circostanze e contare anche sul fattore psicologico degli eventi.